Release Day: Volo di paglia di Laura Fusconi (Fazi Editore)

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Un altro buon motivo per andare in libreria ce lo suggerisce Fazi Editore con il romanzo di Laura Fusconi, “Volo di paglia”, esordio letterario di quest’autrice che personalmente trovo straordinaria.

Data di uscita: 30 Agosto

Acquistalo subito: Volo di paglia

Editore: Fazi Editore
Collana: Le strade

Prezzo: € 15,50
Pagine: 240

Agosto 1942. Sono mesi che Tommaso attende il giorno della grande festa organizzata in paese per ammirare insieme a Camillo i prestigiatori, il mangiafuoco e le bancarelle di giocattoli nuovi. Ai due amici si unisce Lia, la bambina più bella della classe, con cui Camillo trascorre le giornate tuffandosi tra le balle di fieno e rincorrendosi per i campi. Ma Lia è la figlia di Gerardo Draghi, il ras fascista che con il suo manipolo di camicie nere spadroneggia nella zona e che esercita il suo fare prepotente anche tra le mura della Valle, la casa padronale della famiglia Draghi. La stessa in cui, cinquant’anni dopo, altri due bambini, Luca e Lidia, giocheranno tra le stanze ormai in rovina, confrontandosi con i mostri della loro fantasia e i fantasmi che ancora abitano quei luoghi. Sullo sfondo di una campagna piacentina dalle tinte delicate e dai contorni arcaici, si intrecciano le storie di un passato dimenticato e di un presente a cui spetta il compito di esorcizzarne la violenza.

“Era buio e non si vedevano stelle. La nebbia veniva fuori dalla terra e risaliva la collina a fatica: s’era ammassata tutta a valle, tra gli alberi. Ottobre aveva già fatto seccare i rami e ammazzato le farfalle.”

L’estate sta volgendo al termine e quel senso di malinconia comincia a farsi pungente. Una stagione ricca di colori, rumorosa e dal retrogusto di salsedine è magnifica, ma passeggera. L’estate come arriva se ne va, inondandoci di ricordi e portandosi via profumi e sapori in attesa della prossima, quasi come se fosse un appuntamento fra amanti che non aspettano altro che il momento di rivedersi.

Source: Pinterest

Credevo che la mia estate stesse trascorrendo lentamente, ma come mi sono accorta del calendario mi sono resa conto che settembre è alle porte e con lui tutta la frenesia derivante dai vari impegni e scadenze da rispettare.

E così, Laura Fusconi è arrivata al momento giusto, come un salto nel vuoto dove il momento prima di buttarsi e quello successivo sono tanto intensi da surclassare il finale. Una caduta sembra sempre qualcosa di veloce, inevitabile e certa, così com’è certo che saltando da un tetto si finisce sul marciapiede, ma mentre si cade è tutto diverso rispetto a fuori.

Durante la caduta il tempo rallenta e ci sembra quasi di poter fare qualcosa per fermare ciò che sta accadendo, ci sembra di avere il tempo necessario a fare tutto, ma è solo un’illusione perché il nostro corpo non risponde.

Questa è la stessa cosa che accade all’interno del romanzo, tra il salto dall’alto e l’atterraggio sulla paglia ci sono cinque metri, che ai nostri occhi possono sembrare pochi ma in realtà contengono tante cose. Questo piccolo spazio, questo salto è qualcosa che resta immutabile nel tempo, ma al suo interno si accumulano i fantasmi del passato e le ombre del futuro, tutte collegate da un sottile filo invisibile che si chiama tempo.

“Aveva imparato a tenere gli occhi aperti nel momento del salto e a godersi quell’attimo di vuoto, meno di un secondo, in cui non c’era nessuna sicurezza, nessun appiglio, nulla. Era tutto, quell’attimo.”

Tempo e spazio sono due dimensioni collegate, unite fra loro si trasformano in velocità, separate sono unità di misura, ma assieme formano il tessuto all’interno del quale la storia del mondo viene narrata, un quando, un dove e giusto nel mezzo il cosa.

Source: Pinterest

In questo romanzo si intrecciano due storie separata da più di quarant’anni l’una dall’altra, sviluppate in tre parti, la prima ambientata durante la seconda guerra mondiale, negli anni ’40, la seconda nel 1998 e la terza è una ripresa di entrambe, una sorta di mix di due epoche diverse che creano una storia fuori dal tempo, popolata da fantasmi e drammi.

Ciò che lega queste due epoche è lo stesso sfondo, la campagna piacentina, lo stesso identico luogo visto in due momenti differenti, uno durante il quale la prepotenza e l’arroganza dominavano su tutto imponendo il volere di una sola persona mentre l’altro come conseguenza di ciò che è accaduto in quegli anni di terrore.

A volte parlando della seconda guerra mondiale ci sembra di parlare di cose antiche, di fatti che sono lontani da noi ma spesso e volentieri ci ritroviamo a fronteggiare ancora oggi le conseguenze delle decisioni che furono prese allora, delle imposizioni e delle prepotenze che vennero perpetrate in quegli anni.

Spesso si dimentica che un’azione porta una conseguenza, che ad un salto corrisponde una caduta, l’unica cosa che cambia è che alla fine qualcuno potrebbe farsi male. A raccontarci questo c’è Laura Fusconi, che con il suo stile semplice e allo stesso tempo poetico ci porta in un mondo senza tempo in cui azioni e conseguenze sono sullo stesso piano, un po’ come se fossero disegnate su un foglio, due azioni distanti nel tempo ma che per magia avvengono quasi contemporaneamente.

Alle descrizioni semplici e concise di ciò che avviene si alternano citazioni dantesche e riferimenti letterari che arricchiscono il racconto di dettagli che sembrano rubati da altri contesti, ma che mischiati con la nostra storia creano qualcosa di unico e interessante.

Source: Pinterest

Il libro si legge tutto d’un fiato, al contrario di quanto si può pensare la poesia non appesantisce la narrazione bensì la rende più intrigante e accompagna il lettore in un viaggio che inizia nel primo atto e continua nel secondo, con volti diversi e gli spettri del passato che fungono da collegamento fra le due parti.

Come lo yin e lo yang gli anni quaranta sono il riflesso degli anni novanta, da una parte abbiamo Camilo, Tommaso e Lia, tre bambini che trascorrono il tempo insieme, giocando al volo di paglia, mentre dall’altra ci sono Mara, Luca e Lidia, una donna di ventotto anni e due bambini di dieci, ma le strade di tutte queste persone finiscono per incrociarsi quando Mara torna in quel paesino dopo otto anni.

Da cosa nasce cosa e l’amicizia tra due bambini avvicina anche gli adulti, trascinandoli in un luogo che sembra essere maledetto, la Valle, la vecchia dimora di Lia. È qui che Luca trascorre gran parte del suo tempo, ossessionato dalla figura di una ragazzina scomparsa ormai da quarant’anni, ma la sua presenza così ingombrante lo spinge ad essere attirato da lei, da quelle parole scritte tra le pagine di un diario e da una fotografia immacolata che giace tra le mura di una casa in rovina.

Improvvisamente il volo di paglia si trasforma in un gioco pericoloso, il confine fra due epoche che sembrano lontane ma che in realtà sono unite da un complesso intreccio di vite. In questo gioco di contrasti, di luci e ombre, di vecchio e nuovo, di giovani e adulti trova spazio una storia intrigante e a tratti inquietante, dove la spensieratezza lascia il posto alla crudeltà della vita reale, che non fa sconti a nessuno.

Volo di paglia è un gioco da bambini che si trasforma in un problema da adulti, una sottile catena che unisce due realtà differenti e le mette a confronto per risolvere un enigma perso nel tempo e donare pace a una delle sue vittime.

“Nel fienile i balloni c’erano ancora: lei e Luca avrebbero potuto giocare come sempre a Volo di paglia. L’avevano inventato insieme, quel gioco: Luca era stato il primo ad arrampicarsi sui balloni di fieno e a lanciarsi nel mucchio di paglia che c’era sotto. E poi aveva riso, dicendo che era la cosa più bella che avesse mai fatto. Lidia l’aveva subito imitato. Arrampicarsi in cima ai balloni era difficile: la rete di plastica che li teneva legati, oltre a tagliare le mani, era vecchia e si rompeva facilmente; era un attimo cadere e farsi male.”

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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